Tuber albidum Pico o Tuber Borchii Vittadini
Il tartufo bianchetto è una varietà di tartufo bianco, meno pregiato e perciò meno costoso rispetto al classico tartufo bianco (Tuber magnatum).
Volgarmente noto anche con il termini tartufo Marzuolo, ha un’aroma piuttosto forte e un po’ piccante, ma in talune preparazioni può rappresentare una valida e soprattutto economica alternativa al fratello più noto, più prestigioso e soprattutto ben più costoso.
Per chi è alle prime esperienze, può non essere raro confondere il tartufo bianchetto con il tartufo bianco, poiché in origine le due specie presentano caratteristiche simili: forma globosa irregolare, senza prominenza basale; un peridio liscio, di colore bianco sporco negli esemplari più giovani, che assume con la maturazione un tono più scuro con maculature rugginose; anche la gleba si presenta inizialmente biancastra, sebbene tenda poi a divenire di un colore fulvo e quindi bruno violaceo, con vene bianche grossolane. È però piuttosto semplice distinguere le tipologie, se si presta attenzione all’odore emanato: se anche quello del bianchetto all’inzio è tenue e gradevole, con la raggiunta maturazione diventa molto forte e con una tipica nota agliosa, sicuramente distinta dal delicato equilibrio che caratterizza il profumo del Magnatum.
Il Tartufo Bianchetto, è una varietà del tartufo bianco, sul mercato ha un prezzo più basso del bianco pregiato anche in relazione alla sua maggiore disponibilità in natura ed alla possibilità di essere coltivato con successo.
E’ pertanto un tartufo. Bianco differente e più economico ma non per questo meno apprezzato in cucina.
Esternamente il Marzuolo è simile al tartufo bianco pregiato : ha una forma globosa ed irregolare, al tatto risulta liscio.
La polpa interna, la gleba, è relativamente scura con tonalità che vanno dal fulvo al bruno/violaceo attraversata da venature bianche.
Il profumo è marcato e se risulta più debole il tartufo è ancora giovane, arrivato a maturazione diventa molto forte. Anche questa caratteristica lo rende molto riconoscibile rispetto al tartufo bianco, che ha invece un profumo più delicato e meno invasivo.
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